Premesso che:
Un adeguato controllo del dolore dovrebbe rappresentare uno dei principali obiettivi del veterinario, ma alcune ricerche relativamente recenti hanno evidenziato come, in particolar modo in Italia, gli analgesici siano ancora poco utilizzati nella pratica veterinaria, soprattutto in alcune specie.
Le cause di ridotta applicazione di protocolli analgesici da parte dei veterinari sono da ricondursi prevalentemente alla mancanza di un metodo diagnostico univoco in grado di valutare il dolore negli animali, e alle conseguenti difficoltà che si incontrano nel riconoscerne e quantificarne la presenza e nel classificarne l’origine (analogamente a quanto avviene in pazienti umani non verbalizzanti, soprattutto quando si tratta di un dolore persistente o neuropatico la cui causa è difficilmente individuabile).
La difficoltà nell’effettuare una diagnosi patogenetica rende complicata l’applicazione di protocolli terapeutici specifici ed adeguati alla tipologia di dolore presente.
Allo stato attuale, mentre a livello internazionale esistono delle associazioni che si occupano specificatamente di dolore animale come l’IVAPM - Internationl Veterinary Academy of Pain Management - negli Stati Uniti, e un gruppo di lavoro della IASP - lo “Special Interest Group in Pain Management in Non-Human Species - in Europa, in Italia non sono ancora stati creati gruppi di ricerca o associazioni che si occupino specificatamente dell’argomento, nonostante a vari livelli (sia universitari che non) si inizi a proporre progetti di ricerca su varie tematiche attinenti al dolore.
Art. 1 ‑ DENOMINAZIONE
Su proposta dei Dipartimenti universitari di: Patologia, Diagnostica e Clinica Veterinaria (Sezioni di Scienze Sperimentali e Biotecnologie Applicate – Chirurgia e Radiodiagnostica - Medicina Interna); Scienze Biopatologiche ed Igiene delle Produzioni Animali e Alimentari (Sezioni di Fisiologia Veterinaria – Patologia e Igiene Veterinaria); Medicina Interna (Sezione di Clinica Medica, Terni), Medicina Clinica Sperimentale (Sezione di Farmacologia, Tossicologia e Chemioterapia), è istituito il CENTRO DI STUDIO SUL DOLORE ANIMALE (CeSDA), regolato dai seguenti articoli che, nella loro interezza, costituiscono lo Statuto del Centro stesso.
Art. 2 ‑ SEDE
Il Centro ha sede, ai soli fini amministrativi, presso il Dipartimento di Patologia, Diagnostica e Clinica Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia. Le attività del Centro saranno svolte nelle sezioni operanti che partecipano a questo accordo, oppure presso altre sedi, anche a seguito di specifiche convenzioni con diversi Enti, articolandosi in base ai piani elaborati dal Consiglio Scientifico di cui al successivo art. 4.
Art. 3 ‑ SCOPI
Obiettivi principali del Centro sono quelli di omogeneizzare e coordinare le iniziative scientifiche, culturali e didattiche nel campo delle problematiche connesse al dolore animale con l'obiettivo di:
Promuovere e coordinare attività di ricerca, sia metodologica che applicativa, sul riconoscimento del dolore (cercando gli strumenti più appropriati inerenti alla semeiotica del dolore) e sul trattamento di svariate condizioni algiche nelle diverse specie animali, nell’ottica di migliorarne lo stato di salute e la qualità della vita attraverso il perfezionamento delle conoscenze.
Coordinare l'attività di ricerca e di informazione tra i vari partecipanti in modo finalizzato.
Favorire lo scambio di informazioni e materiale tra ricercatori del settore, anche nel quadro di collaborazione con altri Istituti, con organismi di ricerca nazionali e internazionali e con laboratori di ricerca di enti pubblici e privati, nell’ambito di ricerche specie-specifiche.
Avviare e finalizzare i rapporti con gli operatori periferici nel campo della ricerca applicata e della didattica, comprendendo valenze presenti anche in altre Facoltà.
Favorire discussioni interdisciplinari sull’argomento.
Fornire strumenti di intervento scientifico e metodologico più appropriato nel campo della ricerca, della didattica e della attività clinica assistenziale.
Razionalizzare l'utilizzazione delle attrezzature esistenti e promuovere l'acquisizione di nuove apparecchiature.
Promuovere percorsi formativi multidisciplinari, training e attività seminariali nell’ottica di responsabilizzare gli operatori sanitari nel settore dell’algologia.
Stipulare convenzioni e/o collaborazioni con analoghi centri biomedici sia nazionali che esteri, tramite il Dipartimento, sede amministrativa del Centro.
Porsi come strumento per la valutazione di nuove tecnologie nel trattamento del dolore animale.
Rappresentare un centro in grado di esprimere pareri sulla gestione del dolore animale e sulle problematiche bioetiche correlate.
Art. 4 – ORGANI DEL CENTRO
Sono organi del Centro:
il CONSIGLIO SCIENTIFICO;
il DIRETTORE SCIENTIFICO;
il COMITATO ORGANIZZATIVO.
Art. 5 ‑ CONSIGLIO SCIENTIFICO
Il Consiglio è composto da 11 membri promotori, fra i quali il Direttore Scientifico e n. 10 Rappresentanti delle Sezioni dipartimentali che afferiscono al Centro, designati dai rispettivi Consigli di Dipartimento, scelti tra i Professori e Ricercatori, uno dei quali assumerà le funzioni di vice-direttore.
I Rappresentanti dei Dipartimenti verranno designati con la seguente modalità:
- n. 6 Rappresentanti del Dip. di Patologia, Diagnostica e Clinica Veterinaria;
- n. 3 Rappresentanti del Dip. di Scienze Biopatologiche ed Igiene delle produzioni Animali;
- n. 1 Rappresentante del Dip. di Medicina Interna;
- n. 1 Rappresentante del Dip. di Medicina Clinica Sperimentale.
Ciascun rappresentante del Dipartimento può presentare le proprie dimissioni da membro del Consiglio Scientifico, almeno tre mesi prima della scadenza dell’anno solare in corso, con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata al Direttore del Centro.
Il numero dei componenti potrà essere integrato da rappresentanti del mondo scientifico e di Enti, fino al numero massimo equivalente la metà dei rappresentanti delle Sezioni, la cui domanda di partecipazione sia approvata dal Consiglio Scientifico. Il Centro può avvalersi del patrocinio di Società Scientifiche nazionali e internazionali .
Il Consiglio Scientifico si riunisce su convocazione del Direttore con lettera da far pervenire almeno 4 giorni prima della riunione con l'indicazione degli argomenti da trattare, ordinariamente almeno due volte l'anno, può essere convocato anche su richiesta di più di un terzo dei suoi componenti.
Nella sua prima seduta il Consiglio Scientifico, convocato dal Rettore dell’Università degli Studi di Perugia e presieduto dal Professore di ruolo con maggiore anzianità, elegge il Direttore.
Le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti, salvo i casi in cui sia prevista una diversa maggioranza per disposizione di legge.
Il Consiglio Scientifico dura in carica 4 anni e svolge le seguenti funzioni:
elegge, a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, il Direttore Scientifico;
approva il Regolamento interno a maggioranza assoluta dei suoi membri e lo modifica su motivata proposta;
approva i progetti di ricerca e i relativi piani finanziari;
fissa le linee generali dell'attività del Centro;
discute e predispone i piani finanziari preventivi e consuntivi ed esamina ogni altro argomento che gli viene sottoposto dal Direttore;
approva, a maggioranza assoluta dei suoi componenti, le domande di adesione presentate dai Professori e Ricercatori dell'Ateneo;
approva il bilancio del Centro che è articolato in progetti, predisposti dai Docenti del Centro medesimo e proposti dal Direttore Scientifico, con le delibere che approvano programmi annuali e pluriennali dell'attività;
programma l'attività di ricerca scientifica e di formazione;
approva le Convenzioni con soggetti esterni;
delibera sull'acquisto di nuove strumentazioni.
Art. 6 – COMITATO ORGANIZZATIVO
Il comitato organizzativo è composto da almeno 7 membri esperti nel settore, nominati dal Direttore Scientifico, il cui incarico termina allo scadere del mandato del Direttore.
Il Comitato organizzativo ha funzioni di impulso e di supporto nei confronti degli altri organi del centro e può proporre al Consiglio Scientifico iniziative volte allo sviluppo, alla promozione ed alla visibilità esterna del Centro e delle sue attività.
Art. 7 ‑ DIRETTORE DEL CENTRO
Il Direttore è eletto dal Consiglio Scientifico tra i componenti del Consiglio medesimo, dura in carica 4 anni ed è rieleggibile.
Il Direttore del centro può essere coadiuvato nell'espletamento delle sue funzioni da un vice-direttore, che lo sostituisce in caso di assenza o impedimento.
Il Direttore svolge le seguenti funzioni:
a) rappresenta il Centro;
b) convoca e presiede il Consiglio Scientifico;
c) sottopone al Consiglio Scientifico per l'esame e l'approvazione i progetti di ricerca e i relativi piani finanziari preventivi e consuntivi;
d) sovrintende al funzionamento generale del Centro ed esercita tutte le attribuzioni che comunque interessano il Centro;
e) propone il vice-direttore, la cui nomina va ratificata dal Consiglio.
Art. 8 ‑ VALIDITA' DELLE SEDUTE
Le riunioni sono valide con la presenza della maggioranza assoluta dei componenti dell'Organo. Le deliberazioni sono valide quando sono adottate dalla maggioranza assoluta dei presenti. In caso di parità di voti, prevale il voto del Direttore.
Art. 9 ‑ FINANZIAMENTI E GESTIONE AMMINISTRATIVA
Il Centro opera mediante finanziamenti che potranno pervenire:
a) dal Ministero dell'Università e della Ricerca sulla quota del bilancio per la ricerca universitaria, riservata ai progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale;
b) dalle quote messe a disposizione dai Docenti afferenti al Centro, compresi i contributi liberali;
c) da Convenzioni Nazionali ed Internazionali;
d) da Enti pubblici e privati (Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Istituto Superiore di Sanità, CNR, Istituti Zooprofilattici Sperimentali, Società Scientifiche, Fondazioni, Associazioni, Ditte Farmaceutiche, ecc).
I finanziamenti, come sopra indicati, entrano a far parte delle disponibilità del Centro.
La gestione amministrativa e contabile dei finanziamenti afferenti al Centro sarà effettuata presso la sede amministrativa del Dipartimento di Patologia, Diagnostica e Clinica Veterinaria mediante apposita contabilità all'interno del bilancio del Dipartimento stesso. Il Centro avrà la capacità di collegarsi con altri Centri o gruppi nazionali ed internazionali del settore, ed effettuare richiesta di fondi e finanziamenti rivolti a sostenere le proprie attività.
Art. 10 ‑ MODIFICHE DI STATUTO
Le eventuali modifiche al presente Statuto sono proposte dal Consiglio Scientifico, con la maggioranza qualificata dei 4/5 dei componenti e dovranno essere approvate dal Senato Accademico dell'Università degli Studi di Perugia.
Art. 11 ‑ RINVIO
Per quanto non espressamente previsto dal presente Statuto, si applicano le disposizioni di legge e la normativa dell’Università degli Studi di Perugia.