Profondamente colpiti e commossi dall'onda di affetto, vicinanza e condivisione che li ha avvolti dopo la perdita del loro adorato primogenito Jonathan, i coniugi Ivano e Rita Bardus - genitori del laureando in Veterinaria che una decina di giorni fa ha perso la vita in un incidente stradale in provincia di Perugia, nella cui Università stava per conseguire la laurea - rivolgono un accorato ringraziamento a tutti coloro che in questo momento di indescrivibile dolore si stanno stringendo alla famiglia. «Nell'immane disgrazia che ci ha travolto - dice la madre del giovane, Rita Calderini - ci siamo ritrovati immersi in un amore sconfinato. Ringraziamo di cuore le tantissime persone che stanno partecipando al nostro lutto: rivolgiamo un grazie speciale al Dipartimento di medicina veterinaria di Perugia, al rettore dell'ateneo, ai professori, agli amici e ai compagni di studio di Jonathan; il nostro pensiero riconoscente va anche all'Università di Udine e alle istituzioni, per la loro presenza e partecipazione. Un pensiero di fortissima riconoscenza per gli amici di una vita, che amiamo definire le radici di nostro figlio, e per le associazioni e federazioni, regionali, nazionali e internazionali, di cui Jonathan faceva parte: abbiamo ricevuto attestazioni di cordoglio dall'Australia, dalle isole Turks e Caicos, dall'Ungheria, dalla Spagna». E pari gratitudine e commozione vengono espresse anche per i riscontri, inattesi, all'iniziativa che la famiglia Bardus ha voluto promuovere per perpetuare la memoria di Jonathan: una borsa di studio in suo nome, per sostenere nel percorso accademico uno studente meritevole e non facoltoso. Le adesioni stanno fioccando, in misura molto superiore alle aspettative: «Siamo incredibilmente grati - dichiarano i genitori - per la partecipazione e per la fiducia: stiamo ricevendo contributi importanti, che ci permetteranno di realizzare questo progetto nel nome del nostro ragazzo. Destinatario del sussidio sarà un universitario come Jonathan, che è sempre andato avanti tramite borse di studio, facendo grandi sacrifici e impegnandosi tantissimo». Sarà l'ateneo a guidare i familiari nella definizione delle modalità per la selezione. «Desideriamo che questo fondo - il commento di mamma Rita - possa aiutare nell'arco dei cinque anni di studi universitari qualcuno che ne abbia bisogno e che sia animato dalla stessa passione da cui era pervaso nostro figlio, dal suo desiderio di conoscere, approfondire, studiare. Qualcuno, magari, che come lui sia iscritto a una o più associazioni legate al mondo animale».